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CAIVANO. Fatti, non parole. I fatti ci dicono che l’Amministrazione Falco corre il rischio di essere sciolta

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CAIVANO – “Fatti, non parole” questo è lo slogan che ama usare in questi ultimi giorni il Sindaco Enzo Falco al termine dei suoi post social – a proposito a che punto siamo con la costruzione delle due “cattedrali” Facebook e Instagram deliberate dalla giunta? – dove continua a buttare fumo negli occhi ai suoi tifosi con fondi e/o provvedimenti non partoriti dalla sua amministrazione. Ma se di fatti dobbiamo parlare, allora veniamo ai fatti.

Due giorni fa, il gruppo “Caivano Conta” ha protocollato un’interrogazione a risposta scritta poiché si è accorto che nella delibera di Consiglio Comunale n°84 discussa e approvata poi nella penultima Assise Pubblica, avente ad oggetto: “Salvaguardia egli Equilibri e Variazioni al Bilancio di Previsione Finanziaria 2020-2022 ai sensi dell’art. 193, comma 2 D.Lgs. 267/2000 e Conseguente variazione al DUP (Documento Unico di Programmazione) 2020-2022″, mancava il documento dove viene descritto il Piano di Rientro dal disavanzo già dichiarato dai Commissari Prefettizi in data 30 Luglio 2020 e che ammonterebbe ad € 1.772.990, 10, il cui allegato è previsto dall’Art. 188 del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali).

Infatti l’art. 188 del Tuel recita: “L’eventuale disavanzo di amministrazione, accertato ai sensi dell’articolo 186, è immediatamente applicato all’esercizio in corso di gestione contestualmente alla delibera di approvazione del rendiconto. La mancata adozione della delibera che applica il disavanzo al bilancio in corso di gestione è equiparata a tutti gli effetti alla mancata approvazione del rendiconto di gestione. etc.” Ovviamente il resto del testo dice che il disavanzo potrebbe anche essere spalmato su più esercizi purché rientrino nell’arco della stessa consiliatura ma l’obbligo di deliberarlo all’interno dello stesso rendiconto di bilancio permane.

Quindi se tutto questo è applicabile, se la mancata delibera del Piano di rientro dal disavanzo è considerata alla stregua della mancata approvazione del bilancio, vuol dire che l’Amministrazione Enzo Falco corre il serio rischio di essere sciolta dal Prefetto in persona. Logicamente vi terremo aggiornati sull’evolversi del caso.

Volendo fare invece un’analisi politica della questione, quest’omissione non fa altro che rafforzare la tesi di chi vuole i politici caivanesi dei veri dilettanti allo sbaraglio. In primis l’assessore al Bilancio che dopo una dimenticanza del genere dovrebbe essere il primo a rassegnare le proprie dimissioni, specialmente dopo aver passato anni interi a criticare, dall’alto della sua sapienza, la scelta da parte dell’ex amministrazione di dichiarare il Dissesto finanziario. Allora oggi perché si sceglie di non pianificare circa due milioni di disavanzo? Forse perché tanti anni fa la legge lo consentiva? Tanti anni fa forse si era abituati male? Risalendo alle tante amministrazioni democratiche del passato, forse, abbiamo preso l’abitudine di accumulare due milioni circa all’anno di disavanzo nel silenzio assoluto di tutti, fino a lasciare il cerino acceso in mano al cardiologo caivanese? Caro sindaco se davvero lei fa i fatti e non le parole, dia una risposta sensata a questi nostri quesiti! Ci dica come mai non ha pianificato il disavanzo come la legge prevede? Attendiamo risposte!

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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